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La terza donna

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“Laudato si' mi' Signore per sora nostra morte corporale” San Francesco d'Assisi.

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In Shakespeare, Re Lear è vecchio e la sua terza figlia principessa Cordelia dovrebbe simboleggiare la morte. Un giovane può avere difficoltà a fare programmi per il futuro: in “Grandi Speranze” di Dickens, Pip pensa che darebbe più facilmente forma, più che a un progetto, a un elefante. Un vecchio i progetti per il futuro non ce li ha proprio: in “Re Lear”, la trama ruota intorno all'eredità dell'anziano monarca. Cordelia ama il padre e sta zitta: lei non sa altro. Nel “Settimo Sigillo” di Bergman, quando il Cavaliere gli chiede di rivelare quello che sa, il personaggio Morte risponde che non ha nessun segreto da svelare e che non gli serve sapere. Le donne sono fatte per essere amate: alla fine, Lear ama solo Cordelia che è appena morta; secondo Freud nella vita di un uomo, dopo sua madre e sua moglie, la sua terza e ultima donna amata è appunto la morte. Tuttavia, le cose potrebbero essere ulteriormente complicate da una...quarta donna. Chiudiamo, infatti, ancora con Dickens (op. cit.): “-Dimmi che siamo amici. -Noi siamo amici,- dissi, alzandomi e chinandomi su di lei che, a sua volta, si alzava dalla panchina. -E amici separati continueremo – disse Estella.” * Nell'immagine: “Great Expectations” di David Lean

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